ANGELO LIPPO
IL
NUOVO LIBRO DELLO SCRITTORE TRANESE DI PALO
“DOUBLE
FACE”, LE POESIE TRA AMORE
E DISAMORE: IL FASCINO DEL FEMMNILE*
E DISAMORE: IL FASCINO DEL FEMMNILE*
Ancora una volta Domenico di Palo, scrittore e giornalista pubblicista di Trani, ci regala un’altra prova di “rivisitazione” poetica, àmbito nel quale aveva già offerto alcune prove strategiche come “Sotto coperta” del 1997 e “Avanti ma…” del 2001. Ora si ripresenta al lettore, affrontando da par suo e con l’intelligenza salace che gli è congeniale, due grandi temi: la donna e l’amore, due temi che, come sottolinea in prefazione Gaetano Bucci, “due pilastri della poesia italiana degli inizi, specie del ‘dolce stil novo’, che conservano tutto il loro antico fascino. Che ancora si presentano con immutata freschezza”.
Esplicativo il sottotitolo dove si giocano a tutto ritmo, come in una sinfonia a partitura doppia, i sei componimenti della raccolta, nei quali il pro e contro del fatto si esalta o si deprime suscitando emozioni sempre diverse. Di Palo continua a dirci sul filo sottile dell’ironia cose nuove pur trattando argomenti agli occhi dei più obsoleti, riuscendo ogni volta a farci immergere in un divertissement colto e arguto. C’è da dire una cosa importante, quella che Domenico di Palo ha sempre preferito il rito della dualità linguistica, perfino quando creò “Singolare/Plurale”, un periodico di critica e costume attraverso il quale ha portato avanti per oltre un decennio battaglie civili e di cultura letteraria importanti per l’intera regione di Puglia. La sua verve ironica trattenuta costantemente sul filo dell’analisi oggettiva pervade la pagine e ne costruisce l’intelaiatura più fervida. Nei versi si alternano “intuizioni” ed “emozioni”, come un’amaca sulla quale di Palo si adagia e mollemente cullandosi ricrea il tessuto di un’avventura dinamica ed aperta ad esiti imprevedibili ed imperdibili.
Il caleidoscopio è quanto mai ricco ed estroso. Tutto si muove nella direzione di un’esperienza dialettica, in cui l’originalità e la freschezza del linguaggio approdano dove altrimenti sarebbe stato precluso a chiunque. Di Palo ha la capacità di allungare il passo e quasi con nonchalance ci elargisce il dono di una poesia scaltra e verginale. Una qualità di cui pochi oggi dispongono, che lui ha saputo coltivare con armonia e naturalezza nella sua lunga vita dedita alla scrittura in prosa e in versi.
Angelo
Lippo
*In “Puglia – quotidiano di vita regionale”, 10 novembre 2009.